La facilitazione è uno strumento da utilizzare coi gruppi per accompagnarli a un obiettivo definito, attraverso un processo strutturato, in maniera non direttiva.
Una pratica che investe il campo della formazione, e nello specifico della formazione esperienziale dove si facilita l’apprendimento, e di tutte le attività di consulenza a supporto della qualità dei processi.
Un pratica in cui si applicano metodologie e tecniche volte a promuovere il dialogo tra le persone, il confronto creativo e lo sviluppo organizzativo.
Chiunque sia chiamato a lavorare su persone, obiettivi o processi, si trova a facilitare delle dinamiche di natura diversa ma per le quali possono essere applicati i medesimi modelli. In che senso? Si possono facilitare l’andamento di riunioni, i processi d’apprendimento, la progettazione di qualsiasi progetto, le relazioni e le dinamiche in un gruppo, la creazione di un progetto formativo… facilitare è un atto creativo che ha come base di partenza l’applicazione concreta di modelli di “gestione”.
Che cosa fa un facilitatore?
• aiuto il cliente a far emergere i bisogni autentici, attraverso strumenti specifici;
• definisco in accordo col cliente, quello che è il risultato concreto che si intende ottenere dalla sessione di facilitazione, tenendo conto del tempo a disposizione, della maturità del gruppo con cui si lavorerà;
• progetto (o co-progetto col cliente) un intervento che:
◦ soddisfi i bisogni evidenziati
◦conduca agli obiettivi desiderati;
◦tenga conto del tipo di gruppo con cui lavorerà;
◦renda i partecipanti protagonisti e parte attiva nel processo;
◦tenga conto del tempo e degli spazi;
◦integri diversi metodi di facilitazione.
•erogo la sessione o le sessioni di facilitazione, accompagnando il gruppo inmaniera non direttiva, attraverso un processo strutturato;
•verifico con il cliente i risultati della sessione (o dell’andamento di un processo di facilitazione più ampio) e la sua soddisfazione.